Le elezioni amministrative si avvicinano e tra un mese si andrà a votare.
Purtroppo, a fronte di una situazione della Città molto difficile che richiederebbe soluzioni forti e condivise, non crediamo che le prossime elezioni potranno dare soluzione ai disastri cittadini.
Il prossimo Sindaco, chiunque esso sia, sara un Sindaco elettoralmente debole perhè votato, con ogni probabilità, da una minoranza di cittadini e sarà quasi disarmato di fronte ad una situazione di Roma tragica: senza
risorse finanziarie e con un debito della città mostruoso (22,4 miliardi di
Euro), con una macchina amministrativa del Comune inefficiente che deve
essere totalmente ripensata, con pochi sostenitori e sicuramente molti
nemici, in un ambiente ostile e sfiduciato e una politica divisa e
spesso incapace che non può certamente rigenerarsi da sola in tempi
accettabili.
L'unica vera risorsa di Roma sono i suoi cittadini che possono essere determinanti SE COINVOLTI CONCRETAMENTE.
Per questo chiediamo ai cittadini e ai loro comitati ed associazioni di chiedere di partecipare, di dichiarae apertamente che voteranno solo per quei candidati che si impegnino ad aprire ai cittadini secondo regole certe da scrivere insieme.
Con questo spirito "Roma Partecipa" fa propria e pubblica la "Lettera Aperta" del Comitato "Rinascimento di Roma" con il quale lavoriamo strettamente uniti dai comuni obiettivi.
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LETTERA APERTA
ai Cittadini
ai Candidati Sindaco
ai Candidati Presidente di Municipio
di Roma Capitale
La campagna elettorale a Roma è già in corso e il nostro Comitato vuole richiamare
l’attenzione di tutti, su un tema fondamentale: la partecipazione dei Cittadini
alla gestione della Cosa Pubblica così come abbiamo già fatto nel 2013
rivolgendosi pubblicamente ai Candidati di allora e successivamente scrivendo 5 lettere aperte al Sindaco Marino, che non ha mai risposto.
Roma è in condizioni tragiche, qualcuno ha parlato di “decomposizione della
Città”, non ha risorse finanziarie e la politica, tutta la politica, attraversa
una grave crisi che non rende credibile una sua autorigenerazione in tempi
accettabili.
L’unica vera risorsa disponibile sono i singoli “Cittadini” e le loro
associazioni e comitati: Roma ha un numero infinito di persone di buona
volontà, di anticorpi, migliaia di cittadini che si impegnano nel tentativo di
cambiare le cose per invertire il processo di disfacimento che ha colpito da
tempo la città.
Molte di queste realtà sono portatrici di saperi, idee, proposte valide ed
importanti ma tutte, o quasi tutte, le loro iniziative si inceppano, sono
bloccate dall'impossibilità di essere ascoltati dalla P.A. e dalla Politica.
Solo la partecipazione, il coinvolgimento dei cittadini nella gestione
della Cosa Pubblica attraverso l’integrazione della democrazia rappresentativa
con forme di democrazia deliberativa e la gestione dei beni comuni può
riavvicinare i cittadini agli Amministratori Pubblici, può mettere in moto quel
processo virtuoso necessario, indispensabile, alla rinascita della Città.
Si tratta di passare ad un livello di democrazia superiore, più maturo e
pervasivo, basato appunto sulla partecipazione dei cittadini, ovviamente nel
rispetto delle regole e dei ruoli di ognuno:
- Ai Cittadini il diritto di essere informati con chiarezza e trasparenza, di essere ascoltati, di poter avanzare proposte, richieste, progetti, di poter esercitare un controllo.
- Agli Eletti ed alla P.A. l'onore e l'onere di gestire, di scegliere ed assumere decisioni motivate.
La partecipazione non è lobbismo, non è assemblearismo, non è
contrattazione di vantaggi individuali o di gruppo, non è scontro di posizioni.
La partecipazione è informazione trasparente, è presa di coscienza, è
assunzione di responsabilità, è analisi degli interessi per aumentare il numero
delle soluzioni adottabili.
La partecipazione è confronto basato sull’ASCOLTO di tutti partendo
dall’assunto che l’altro ha le sue ragioni. Bisogna passare dal confronto
oppositivo, applicato oggi, al confronto di tipo dialogico, basato
sull'ascolto.
Nella nostra società attuale multiculturale, globalizzata, le minoranze non
accettano più di essere ignorate e si oppongono, rifiutano le decisioni prese
contro di loro creando gravi problemi a tutta la gestione
politico-amministrativa della “Cosa Pubblica”. Sono molto note due frasi legate
alla resistenza messa in atto dalle minoranze che ritengono di essere state
escluse dai processi decisionali:
- “NON NEL MIO CORTILE” (conosciuta come sindrome NIMBY – Not In My Back Yard
- “NIENTE PER NOI SENZA DI NOI” (nothing for us without us).
Solo con la partecipazione basata sull'ascolto, sul confronto dialogico e
non oppositivo, si può pensare di costruire il "nuovo" che tutti
auspicano ma che nessuno sa esattamente cosa sia e dove cercarlo.
Si tratta di una grande rivoluzione culturale che richiederà tempo ed
impegno.
Ma anche regole.
All'estero, soprattutto nel mondo anglosassone, ma anche in Germania,
nell'Europa del nord da almeno trent'anni la democrazia rappresentativa è
integrata da forme di democrazia deliberativa e partecipativa e sono state
messe a punto e sperimentate metodologie, strumenti, formule per guidare il
confronto, il dialogo, la ricerca di soluzioni condivise tra i cittadini
(Indaba, OST – Open Space Technology, World Cafe, ETM – Electronic Town
Meeting, Confronto Creativo, ecc.) ed è nata la figura del “facilitatore” che
ha il compito di guidare da terzo il dibattito facendo parlare tutti.
Anche in Italia ci sono esperienze di cui però non si parla
Gli strumenti ci sono, le esperienze pure, le proposte non mancano e quindi NOI CHIEDIAMO E DICIAMO:
AI CITTADINI
- di sostenere la richiesta che la politica si apra alla loro partecipazione e che i Candidati Sindaco e Presidenti di Municipio dichiarino se intendono confrontarsi con i cittadini, in nome dei quali dicono di operare, impegnandosi ad avviare nella Città e nei Municipi un processo partecipato per la stesura dei regolamenti che dettino le modalità seguendo le quali si possa essere ascoltati non per graziosa concessione ma per diritto.
A TUTTI I CANDIDATI
- che la partecipazione non indebolisce la loro autorevolezza, la rafforza.
- che la partecipazione non è una perdita di tempo né un allungamento dei tempi perché le soluzioni concordate e condivise eliminano i tempi ben più lunghi dei ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato.
- che la partecipazione facilita le scelte, l’individuazione delle priorità, responsabilizza i cittadini, aumenta il controllo, riduce la discrezionalità, combatte la corruzione, migliora i risultati.
AI CANDIDATI SINDACO
- chi di loro accetta il confronto con i cittadini e si impegna ad adottare la Delibera sulla partecipazione civica nella prima riunione della prossima Giunta comunale e di portarla concretamente dal Consiglio all’attuazione nei primi 6 mesi del nuovo mandato.
AI CANDIDATI A PRESIDENTE DI MUNICIPIO
- chi di loro accetta il confronto con i cittadini e si impegna, nell’ambito delle proprie responsabilità territoriali, a promuovere la partecipazione nei termini richiesti ai Candidati Sindaco.
Il Comitato Rinascimento di Roma svolge un ruolo trasversale di promozione
della partecipazione nelle forme della democrazia deliberativa e partecipativa
e non è impegnato direttamente nel sostegno di partiti e/o candidati.
Questa lettera aperta oltre ad essere pubblicata sul nostro sito Internet e
sui blog/siti con i quali collaboriamo verrà pubblicizzata anche attraverso
mailing e soprattutto verrà inviata a tutti i candidati.
L’elenco nominativo di tutti i candidati verrà pubblicato con la risposta o
la mancata risposta degli stessi alla nostra domanda sulla partecipazione.
Documenti di riferimento:
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